Pirano - Slovenia

Pirano

Il nome della città sembra derivare dalla parola greca pyr – fuoco, in quanto già nell'antichità sul promontorio esisteva un faro che consentiva una navigazione sicura verso la colonia greca di Aegida (l’odierna Capodistria).

Il nome di Piranon è citato per la prima volta nella Cosmografia ravennate del VII secolo. In quel periodo la cittadina, già fortificata ed estesa su tutto il promontorio, si trovava sotto il dominio di Bisanzio. Nei secoli successivi si batté per la propria indipendenza, ma sempre con la protezione della Serenissima: la città rimase sotto l’ala del leone marciano dal 1283, anno della sua dedizione a Venezia, e sino alla caduta della Repubblica nel 1797. Numerose attività economiche (saline, trasporti marittimi, cantieristica, pesca, ulivicoltura, viticoltura) hanno favorito la crescita e lo sviluppo culturale di Pirano, che ancora oggi si palesano nella ricca architettura sacra e profana e nel suo variegato patrimonio culturale.

Piran -Slovenija

Ime mesta najverjetneje izhaja iz grške besede pyr – ogenj, saj naj bi bil že v grškem času na piranskem rtu stal svetilnik, ki je omogočal varno plovbo proti grški koloniji Aegidi (današnji Koper). V Kozmografiji iz Ravene (Cosmografia ravennate) iz 7. stoletja zasledimo prvič zapisano ime mesta Piranon. Tedaj je bil Piran obzidan, raztezal pa se je po vsem polotoku in spadal pod bizantinsko oblast. V nadaljnjih stoletjih se je mesto bojevalo za neodvisnost, a vselej pod beneško zaščito, dokler ni leta 1283 postal del Beneške republike in ostal pod pokroviteljstvom krilatega leva do njenega propada leta 1797. Številne gospodarske panoge (solinarstvo, ladijsko prevozništvo, ladjedelstvo, ribištvo, oljarstvo, vinarstvo) so Piranu omogočale vsestransko in tudi kulturno rast, ki se še danes zrcali v bogati profani in sakralni arhitekturi ter raznovrstni  kulturni dediščini.

The name of the city seems to derive from the Greek word pyr - fire, as already in ancient times there was a lighthouse on the promontory that allowed safe navigation to the Greek colony of Aegida (today's Koper).
The name of Piranon is mentioned for the first time in the Ravenna Cosmography of the 7th century. At that time the town, already fortified and extended over the entire promontory, was under the dominion of Byzantium. In the following centuries it fought for its independence, but always with the protection of the Serenissima: the city remained under the wing of the lion of Venice from 1283, the year of its dedication to Venice, until the fall of the Republic in 1797.
Numerous economic activities (salt pans, maritime transport, shipbuilding, fishing, olive growing, vine cultivation) have fostered the growth and cultural development of Piran, which are still evident today in the rich sacred and profane architecture and in its varied cultural heritage.

Le Saline di Pirano

Un vecchio detto popolare piranese sostiene che la città di Pirano sia nata sul sale. Naturalmente la genesi di Pirano è molto più complessa e articolata, ma è indubbio che le saline, sviluppatesi soprattutto dalla dominazione veneta in poi, e probabilmente presenti nell'estuario del fiume Dragogna sin dal IX sec., hanno avuto un'importanza notevole nell'economia e nel paesaggio culturale di Pirano.

Sono anche oggi le uniche saline ancora attive in Istria ed in un ampio raggio dell'Adriatico settentrionale. Oggi il Parco paesaggistico della saline di Sicciole si estende su un'area di 750 ettari di cui solo circa un terzo è oggi funzionale alla produzione del sale nell'area di Lera, mentre in quella di Fontanigge si trova il Museo delle saline gestito dal Museo del mare di Pirano. Al complesso delle saline piranesi appartengono anche quelle, più piccole, di Strugnano. Fino alla prima metà del XX sec. le saline occupavano anche l'area, oggi urbanizzata, di Santa Lucia.

La principale caratteristica di queste saline è la produzione del sale con il metodo tradizionale e la preparazione di uno strato biologico-minerale nei bacini di cristallizzazione (cavedini) chiamato petola. Il sale piranese è, grazie a ciò, particolarmente apprezzato, in quanto, oltre ad essere considerato un sale »dolce«, rimane pulito e bianco.

The Piran Salt Pans

An old popular saying claims that the city of Piran was born on salt. Of course the genesis of Piran is much more complex and articulated, but there is no doubt that the salt pans, developed mainly from the Venetian domination onwards, and probably present in the estuary of the river Dragonja since the ninth century, have had a considerable importance in the economy and cultural landscape of Piran.

They are also today the only salt-pans still active in Istria and in a wide range of the northern Adriatic. Today the Sečovlje Salina Natural Park covers an area of 750 hectares of which only about a third is now functional to the production of salt in the area of Lera, while in Fontanigge there is the Museum of salt making managed by the Piran Maritime Museum.  The smaller salt-pans in Strunjan also belong to the complex of the Piranese salt pans. Until the first half of the 20th century, the salt-pans also occupied the area, now urbanized, of Santa Lucia.

The main characteristic of these saline is the production of salt by the traditional method and the preparation of a biological-mineral layer in the crystallization basins (cavedini) called petola.
Piranese salt is, thanks to this, particularly appreciated, because, in addition to being considered a »sweet« salt, it remains clean and white.

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