La riforma urbanistica della Regione Emilia Romagna

La nuova strumentazione per il governo delle trasformazioni del territorio comunale introdotta dalla Legge Regionale 20/2000 e riordinata dalla Legge Regionale 6/2009[1], sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) e il Regolamento Edilizio, ed è costituita dal Piano Strutturale Comunale (PSC)[2], strumento di pianificazione urbanistica generale che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio tutelandone l'integrità fisica e ambientale, dalRegolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e dal Piano Operativo Comunale (POC).

La riforma urbanistica regionale ha apportato profonde innovazioni nelle forme di elaborazione degli strumenti urbanistici ma soprattutto nella definizione dei contenuti degli stessi. A livello comunale l’innovazione più eclatante è quella del superamento del Piano Regolatore Generale e nella individuazione di tre livelli di governo del territorio attraverso altrettanti strumenti, con lo scopo di organizzare il sistema della pianificazione secondo una componente strategica, una componete normativa e una componente operativa:

- il PSC, Piano Strutturale Comunale, a cui è affidato il compito di delineare le strategie di sviluppo del territorio in un arco temporale di circa 15-20 anni;

- il RUE, Regolamento Urbanistico Edilizio, che disciplina le modalità di intervento nel territorio consolidato definendo le norme per costruire, trasformare e conservare le opere edilizie;

- il POC, il Piano Operativo Comunale, che con un orizzonte temporale più limitato (5 anni), disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione del territorio da trasformare.

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[1] La così detta legge di riforma (LR 6/2009) ha l’obiettivo di correggere i problemi riscontrati dalla prima applicazione della legge 20, dare fondamento legislativo ad alcune prassi applicative comunque rispondenti ad esigenze reali riscontrate nella pratica urbanistica e rispondere alla necessità di adeguare le previsioni originarie alla normativa sovraordinata e alla giurisprudenza sopravvenute.

[2] Art. 28 legge regionale 20/2000 "Il PSC è lo strumento di pianificazione urbanistica generale che deve essere predisposto dal Comune, con riguardo a tutto il proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l’integrità fisica ed ambientale e l’identità culturale dello stesso. Il PSC non attribuisce in nessun caso potestà edificatoria alle aree né conferisce alle stesse una potenzialità edificatoria subordinata all’approvazione del POC ed ha efficacia conformativa del diritto di proprietà limitatamente all’apposizione di vincoli e condizioni non aventi natura espropriativa, di cui all’art.6 commi 1 e 2".

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