Mercoledì 11 Luglio 2007

Mobbing

Definizione del fenomeno
Il termine mobbing deriva dall’inglese "to mob", aggredire, e si riferisce alle forme di terrore psicologico e aggressioni verbali compiute sul luogo di lavoro.
Il primo a parlare del fenomeno in questo senso è stato lo psicologo tedesco Heinz Leymann nel 1986.
Il mobbing si manifesta in diversi modi, i più comuni sono l’emarginazione, la diffusione di calunnie sul conto del "mobbizzato", l’assegnazione di mansioni dequalificanti o umilianti, critiche continue, compromissione dell’immagine sociale nei confronti di colleghi, clienti e superiori, fino alla sistematica persecuzione. Nei casi più gravi si può arrivare anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni illegali.
Tra le forme più ricorrenti di persecuzione psicologica vengono indicate, come esempio, calunniare o diffamare una lavoratrice o un lavoratore oppure la sua famiglia; negare deliberatamente informazioni relative al lavoro oppure fornire informazioni non corrette a riguardo; sabotare o impedire in maniera deliberata l’esecuzione del lavoro; escludere in modo offensivo la lavoratrice e il lavoratore, oppure boicottarli e disprezzarli; esercitare minacce, intimorire o avvilire la persona, come nel caso di molestie sessuali; insultare, fare critiche esagerate o assumere atteggiamentireazioni ostili in modo deliberato; controllare l’operato del lavoratore e della lavoratrice senza che lo sappia e con l’intento di danneggiarlo; applicare sanzioni penali amministrative alla singola lavoratrice e al singolo lavoratore senza motivo apparente, senza dare spiegazioni, senza tentare di risolvere insieme a lui/lei i problemi.
Il mobbing viene compiuto da colleghi (mobbing orizzontale) o anche dal datore di lavoro (mobbing verticale, o bossing) per eliminare una figura scomoda dall’azienda, o costringerla al licenziamento. Esso può avere origine sia dall’inasprimento di un conflitto personale, sia dal fatto che la vittima si trovi casualmente coinvolta negli attacchi gratuiti del "mobber".
A livello europeo, l’8% dei lavoratori è stato vittima di mobbing sul posto di lavoro. Si è inoltre osservato che le donne sono più frequentemente vittime di questi attacchi rispetto agli uomini, così come i lavoratori precari rispetto a chi ha un posto fisso.
A livello italiano, l’ISPESL stima che i lavoratori e le lavoratrici vittime di mobbing siano 1.5 milioni. I più colpiti sembrano essere appartenenti alle pubbliche amministrazioni. Se poi si considerano anche le ripercussioni in ambito familiare dovute allo stress sul posto di lavoro, il numero sale a 4 milioni.

Legislazione
Il 27/04/04 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato un importante Decreto attraverso il quale viene aggiornato l’elenco delle malattie che fanno scattare l’obbligo di denuncia all’INAIL di cui all’art. 139 del D.P.R 1124/65 da parte del medico curante. Vengono inserite fra le Malattie Professionali tabellate le malattie psichiche e psicosomatiche, i disturbi dell’adattamento cronico quali ansia, depressione, alterazione della condotta e i disturbi post-traumatici cronici da stress derivanti da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro, quali per esempio demansionamento e dequalificazione.

Normativa di riferimento
Progetti di legge 6410, 1813, 6667
Sentenza del Tribunale di Torino del Novembre 1999
Decreto del Ministero del Lavoro del 27/04/04 (G.U. 10/6/04, n. 134)
Circolare INAIL n. 71 del 17/12/2003.
Risoluzione comunitaria A5-0283/2001. (2001/2339(INI)

A chi rivolgersi
- INAIL
- Consigliere di parità provinciali e regionali
- Delegate e delegati sindacali
- Centri specializzati

Link utili
www.mobbing-prima.it
Organizzazione no profit nata nel 1996, per "prima", appunto, ha parlato di mobbing in Italia.

www.mobbing-apem.it
Associazione no profit nata nel 2003 per la tutela della qualità della consulenza psicologica, giudiziaria e medica nell’ambito nell’ambito del mobbing.

www.lavoro.gov.it
- Consigliera Nazionale Parità
Pagina web dedicata alle funzioni e recapiti delle Consigliere Nazionali di Parità

www.inail.it