Luigi

Qualcosa di me - Sono Luigi, amo viaggiare e scrivere, ma soprattutto conoscere sempre persone nuove e confrontarmi con diverse culture. Quando gli assistenti sociali mi hanno proposto di entrare a far parte del progetto “Le Tegole” ho accettato con entusiasmo anche se non avevo ancora ben compreso cosa mi aspettasse. All’inizio ero meravigliato della scelta dei servizi sociali di affidarmi un tale compito, quasi spaventato data la mia assenza di esperienza in questo campo. Ma oggi sono molto soddisfatto del percorso: il progetto “Le Tegole” mi ha dato la possibilità, non solo di fare un’esperienza unica, ma anche di acquisire professionalità nella cura e assistenza degli altri.  In questi mesi ho anche avuto l’opportunità di iscrivermi alla lista del Comune di Cervia degli assistenti familiari, sperando di trasformare l’esperienza in una vera e propria professione.

“Le Tegole” un insegnamento continuo - Il percorso formativo seguito insieme agli altri Helper è stato fondamentale; mi ha permesso di imparare cose nuove e di ampliare la visuale su questo tipo di problematiche. Anche se per passare dalla teoria alla pratica il salto è grande. Le prime volte avevo paura di non essere accettato dalle famiglie beneficiarie e sentivo la loro diffidenza nell’accogliere in casa un estraneo. La difficoltà maggiore è stata quella di capire come potevo rendermi più utile ai beneficiari per poter rispondere al meglio alle loro esigenze. Mi sono messo a loro disposizione e dopo questi mesi passati insieme, sono loro i primi ad essere molto preoccupati per un'eventuale interruzione del progetto. Anche loro mi hanno insegnato tanto, in primo luogo a vedere la vita in modo positivo!

Essere un Helper - Gli Helper sono anzitutto un gruppo, anche se svolgo da solo il mio intervento di supporto, il gruppo è in costante confronto sulle situazioni e le problematiche che quotidianamente incontriamo. Non conoscevo nessuno dei miei compagni, ma abbiamo legato subito: siamo stati attratti dalla situazione, curiosi di metterci in gioco e di cercare di comprendere i nostri bisogni proprio a partire da quelli degli altri.

Gli assistenti sociali dicono che da quando gli Helper operano nel territorio comunale i servizi sociali ricevono meno richieste. Questo ci lusinga perché vuol dire che il progetto funziona e riusciamo davvero ad aiutare i nostri concittadini! Per questo con alcuni dei miei compagni ci stiamo ingegnando per trovare le condizioni per continuare il nostro lavoro. Vorremmo costituire un’associazione di volontariato, mantenendo eventualmente il nome “Le Tegole” che ormai ci caratterizza. L’associazione diversificherebbe i servizi offerti per poi trasformarsi eventualmente in cooperativa.

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