Porto canale. Terminata la fase di sperimentazione degli eiettori

Porto canale

Terminata la fase di sperimentazione degli eiettori

Il sistema non permette la costante navigabilità dell’entrata del porto canale

Stanziate risorse per la movimentazione della sabbia ad elica e per il dragaggio

 

L’asta interna del porto canale (dai fari di segnalamento all’imboccatura della darsena comunale) è da sempre soggetta a situazioni di insabbiamento, determinando di conseguenza problemi correlati alla sicurezza della navigazione.

Nel 2016 l’Amministrazione comunale è stata contattata dall’Università di Bologna e dalla società Trevi S.p.A. per concorrere all’assegnazione di fondi LIFE al fine di realizzare un impianto a eiettori nel porto canale di Cervia, sulla base delle tecnologie allora sperimentate in altre località.

Il progetto denominato “LlFE MARINAPLAN PLUS (Reliable and innovative technology for the realization of a sustainable MARINE And coastal seabed management PLAN”), elaborato con il supporto degli uffici tecnici comunali, vedeva coinvolti la società Trevi S.p.A., quale leader del progetto, UNIBO e ICOMIA (Belgio). Ottenuti i finanziamenti, la sperimentazione è partita a maggio del 2019 ed è durata tutto il 2020.

Nel periodo di funzionamento dell’impianto sono emersi diversi elementi di criticità.

Vari episodi di rottura e/o distacco degli ancoraggi a mare, con tubazioni o parti di esse che si sono sollevate dal fondo, hanno causato situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza e la navigabilità.

Inoltre si è rilevato che la quantificazione dei consumi elettrici è risultata essere incerta per molteplici cause, le quali hanno determinato notevoli scostamenti rispetto ai valori teorici previsti.

Altro aspetto critico sono i costi per i necessari e importanti interventi di miglioramento delle attuali caratteristiche tecniche. L'impianto così dimensionato non riesce a garantire l'auspicato livello di navigabilità del canale, anche nei momenti di corretto funzionamento. 

Oltre a ciò restano da quantificare i costi di manutenzione futuri dell'impianto, vista anche l’aggressione da parte di organismi marini che hanno creato incrostazioni all'interno delle tubature, dei filtri e delle pompe.

TREVI SpA per proseguire il funzionamento e la sperimentazione, anche oltre la naturale scadenza fissata al 31/12/2020, aveva predisposto un nuovo progetto “SEDFREE” per ottenere ulteriori finanziamenti, ma il progetto non ha trovato copertura.

L’assessore ai Lavori pubblici Enrico Mazzolani ha dichiarato: “Oggi a conclusione del periodo di prova, dopo le verifiche effettuate con l'aiuto e il lavoro dei nostri tecnici, abbiamo esaminato tutta la serie di problematiche. Riteniamo che questo tipo di soluzione non possa permettere la costante navigabilità dell’entrata del porto canale, pertanto abbiamo già previsto nel bilancio 2021 risorse per la movimentazione della sabbia con sistema ad elica e per il tradizionale sistema di dragaggio. "

 

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