A MUSA i mosaici di San Martino

A MUSA  i mosaici di San Martino

Un nuovo pezzo di storia ad incrementare il patrimonio storico culturale

Arrivano a MUSA i mosaici della chiesa di San Martino. Si tratta di un avvenimento Di grande rilevanza  per la città perché la scoperta dei resti di questo edificio è senza dubbio fra le più importanti avvenute sul territorio. I mosaici pavimentali della chiesa sono stati rinvenuti nel 1989 in maniera casuale durante gli scavi realizzati per la costruzione di alcune vasche ittiche nell’area a margine delle saline conosciuta come Podere Mariona. Si tratta, è stato appurato, dei resti della chiesa di San Martino prope litus maris (in prossimità del mare) edificio del VI secolo citato in varie mappe e documenti storici. Le dimensioni importanti della chiesa e la datazione storica ben si legano alla presenza sul territorio di una sede vescovile. Abbiamo notizia del Vescovo di Ficocle, Geronzio, per la sua presenza al Sinodo di Roma del 501. Suggestivo il legame poi con Papa Simmaco, il papa che convocò i vescovi nel 501, fra cui appunto Geronzio, e che introdusse il culto di San Martino a Roma  facendo costruire, vicino al Foro Traiano, una chiesa dedicata proprio al santo.

I mosaici in mostra a Cervia hanno motivi decorativi raffinati e ben curati dal punto di vista compositivo e tecnico, con disegni ampiamente diffusi soprattutto lungo la costa nord adriatica.

Fino ad oggi sono stati restaurati due tappeti musivi dei quali uno curato dalla Fondazione RavennAntica. Parco Archeologico di Classe, ed esposto nel 2007 nella mostra allestita a Ravenna nel complesso di San Nicolò “Felix Ravenna. La croce, la spada, la vela: l’alto Adriatico fra V e VI secolo” mentre il secondo, restaurato dalla Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna, è per la prima volta esposto al pubblico. La mostra dal titolo “Mosaici a MUSA, I pavimenti musivi della chiesa di San Martino prope litus maris al MUseo del SAle verrà inaugurata il 4 aprile alle ore 16.00 e resterà  visitabile fino al 27 marzo 2016 anche se l’amministrazione sta  lavorando per ottenere un deposito definitivo di queste importanti opere musive. In mostra, oltre ai due tappeti musivi di grande bellezza e di grandi dimensioni, appartenenti alla pavimentazione della chiesa, verranno esposti anche frammenti marmorei che appartenevano probabilmente a decorazioni parietali e pavimentali.

La realizzazione di questa esposizione costituisce una nuova e importante tappa in un percorso di recupero e valorizzazione di storia e cultura del territorio iniziato con l’apertura della nuova sezione archeologica  del museo del sale, inaugurata nel 2012. Si tratta di un percorso che l’amministrazione ha fatto e continua a fare affiancato e supportato dalla Soprintendenza Archeologia di Bologna. Fin dai primi incontri si è instaurato infatti un ottimo rapporto di collaborazione che ha portato al recupero, restauro ed esposizione, e quindi alla valorizzazione e fruibilità di significativi reperti di grande valore storico-culturale rinvenuti sul territorio cervese. Alcuni sono già visibili fin dall’inaugurazione della nuova sezione del museo. A questi si è aggiunta di recente la Gorgone di Montaletto, ritrovata da Rondano Dondini negli anni ‘50 e rimasta per anni nel cortile della scuola “Buonarroti”, elemento architettonico funerario di età romana oggi visibile in tutta la sua bellezza grazie ad un accurato restauro eseguito dalla Soprintendenza.

Altri reperti prendono posto in questi giorni nell’area museale insieme ai mosaici di San Martino. A seguito di Nulla Osta del Ministero sono state collocate nelle vetrine testimonianze importanti della vita nella città vecchia fra cui frammenti di calici in vetro del XV-XVIII sec., ceramiche, cucchiai e forchette in metallo, lucerne, monete  romane di epoca imperiale e repubblicana nonchè due lacerti musivi pavimentali di piccole dimensioni provenienti anch’essi dalla chiesa di San Martino prope litus maris. Quindi una sezione archeologica, quella del museo, in costante espansione che testimonia lo sviluppo di un importante percorso di ricerca, recupero e valorizzazione della identità del territorio cervese. L’arrivo dei mosaici rappresenta anche una grande opportunità di collegamento storico fra la Ravenna bizantina e la Rimini romana nonché di costruzione di percorsi ed esperienze  turistiche interessanti.

 

“Siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso all’interno di MUSA,-dichiara l’assessore a Cultura e Turismo del comune di Cervia Roberta Penso- percorso che ha portato e sta portando risultati molto positivi Si tratta anche di fasi di arricchimento di grande interesse per tutti che aumentano la consapevolezza della nostra identità, una realtà unica sotto molteplici aspetti. Offrire elementi per l’approfondimento della conoscenza del territorio a cittadini ed ospiti attraverso testimonianze storiche tangibili significa per noi dare l’opportunità ai nostri visitatori oltre alla fruizione  di un ricco patrimonio di beni culturali l’accesso a strumenti per una lettura più consapevole del territorio e delle stratificazioni storico culturali che lo disegnano. Questo importante e prezioso patrimonio di straordinaria bellezza costituisce una grande opportunità di caratterizzazione e di aggancio alle nostre radici. Sarà anche elemento di promozione turistica utile a tutti gli operatori e alle categorie economiche che potranno puntare su un ulteriore stimolo di offerta integrata  L’arrivo dei mosaici di San Martino costituisce un momento importante per la città sul quale l’amministrazione ha voluto investire nell’auspicio di vedere ricomposto tutto il patrimonio  musivo della chiesa. Un ringraziamento  sentito al Gruppo Culturale Civiltà Salinara che anche in questa occasione ha  investito risorse al fianco dell’amministrazione”

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